Ecco il sequel della mia avventura nella maestosa azienda Paoletti!
Nel caso tu volessi leggere il primo post su questo argomento, ecco il link:
Le fibre di lana sono dapprima lavate, poi asciugate, vengono unte anche con un olio artificiale, successivamente sono pronte per essere lavorate.
In questo video potete vedere l'asciugatura della lana.
Probabilmente vi starete chiedendo perché i fiocchi di lana stanno cadendo dal soffitto come neve a dicembre???
Ecco, una cosa che a me ha stupito apprendere è che la lana, sotto forma di fibra viaggia attraverso condotti ad aria per potersi spostare da una stanza all'altra.
Nelle foto seguenti questo dettaglio è più evidente:
Ora vi posto il video della macchina cardatrice, mi scuso, la registrazione è pessima. Ho frammentato i passaggi che compie questo enorme macchinario per problemi di spazio (Blogger consente di caricare video di dimensioni massime di 100MB e questo pesa il quadruplo del consentito). Comunque tutto ciò mi permette di spiegarvi passo dopo passo (più o meno) come dalla matassa di fibre si arrivi allo stoppino!
In questo primo video potete osservare come le fibre vengano sparate attraverso un condotto d'aria dentro la macchina. Le fibre vengono ammassate e attraverso un sistema si pesi e meccanismi, mano a mano che si accumulano, dopo una certa quantità il fondo di una sorta di "cestello metallico" si apre permettendo alla lana di proseguire il proprio percorso nella cardatrice.
Si ottiene, perciò, alla fine un velo di fibre molto sottile.
Una volta, quando ancora questo processo veniva realizzato a mano, si utilizzava il fiore del cardo essiccato.
[Una precisazione...Il cardo veniva utilizzato sia per realizzare la parallelizzazione delle fibre sia in un secondo momento quando dovevano effettuare la cardatura nel tessuto finito. Questa nobilitazione viene effettuata ancora oggi per estrarre la peluria nel tessuto per renderlo più soffice al tatto. ]
Questo telo viene trasportato in una serie di rulli e piegato su se stesso varie volte per essere re-immesso in altri cilindri. Il telo viene successivamente tagliato a striscioline e ognuna viene ritorta su se stessa.
Ed ecco che giungiamo nella fase finale di questo processo:
Avete visto? Gli ultimi due cilindri dalla superficie irregolare imitano il movimento delle donne filatrici dando una prima torsione al filo affinché le fibre si leghino tra loro.
Lo stoppino, il prodotto finale della macchina cardatrice, ha una resistenza quasi nulla, basta una leggera pressione per poterlo rompere. Ecco perché per ottenere un filo sarà necessario torcere e ritorcere le fibre creando fili a uno o più capi. Cosa vuol dire quest'ultima frase?
Cosa sono i capi? Vi prego di prendere un gomitolo, magari di lana così da non perdere cinque decimi solo per capire cosa sono i capi. Vedete il filo di lana sembra essere composto a sua volta da più fili arrotolati su se stessi e tra loro secondo direzioni diverse. Tutto questo fa parte del grande argomento della "torsione del filo" che affronterò più avanti se vi fa piacere.
Bene carissimi. Nel prossimo post vedremo come dallo stoppino otteniamo un bel tessuto!!!
Besos!
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