Cari lettori ma per lo più lettrici,
Cari amanti del fashion,
Voi non potete immaginare quale parto sia stato fare la vita in meno di un mese ad un moodboard che rispecchiasse l'idea grandiosa che si era strutturata, inevitabilmente, nella mia testa.
In questo blog cerco di illustrarvi piano piano come pezzetti di un puzzle ciò che compone il grandioso mondo della moda. Spero di trasmettervi quella curiosità e quel l'innocenza di chi guarda il Paese delle Meraviglie con occhi nuovi e incantati, proprio perché sento la mia vocazione nel fashion ma ne faccio parte in modo lontano, per adesso, il che comunque mi rende omaggio del privilegio di conservare una parziale lucidità critica della fashion industry, e perché no, di questo ne faccio proprio un mio vanto.
Dunque detto ciò, devo confessare, a voi cari, un motivo per cui, mentalmente, sono caduta dalle stelle alle stalle.
Durante la seconda metà dell'anno della scuola serale che ormai voi avete imparato ad apprezzare attraverso me ( e chi si loda si sbroda), ho partecipato ad una esperienza di alternanza scuola-lavoro con un pellicceria del loco.
Ecco svelato il mistero dei miei precedenti post dedicati a questo materiale. Ebbene si. Però confesso a voi Fedelissimi che ho molto peccato in parole, opere e progettazione. E di questo ne ho fatto un punto di partenza per capire in modo dettagliato come si struttura un moodboard.
La mia consapevolezza di cosa avevo sbagliato è sopraggiunta come un acqua fredda nel momenti in cui ho visto i lavori del corso diurno. Sublimi. Opere sublimi. Ma la rabbia che mi ha alimentato in quest'ultimo mese è stata la certezza che io so di essere capace d arrivare sia a qul livello e anche di superarlo solo grazie a pratica, costanza, formazione e confronto.
Se una sola cosa la vita me l'ha insegnata è proprio che credere in se stessi ed essere positivamente (e a livello personale) ambiziosi è cosa buona e giusta. Perché? Perché fa crescere e migliorare se stessi come persone prima di tutto. C'è chi dice che la competizione fa male. E io qui rispondo "piano!"..Perché la competizione deve essere prima di tutto con se stessi per superare i propri limiti. E la competizione se è positiva, ovvero fuori dalle logiche perverse di un mondo che io mi rifiuto di sostenere con tutte le mie forze, ebbene proprio in questo caso la competizione diventa confronto e perfino una sconfitta, come la mia, diventa adrenalina messa a disposizione per una metamorfosi.
Per questo motivo la mia tesina è diventata la mia revanche e il mio orale si è trasformato nel mio palcoscenico personale in cui dare il 100% è stato una soddisfazione personale e non i esigenza di performance.
Non so chi capirà le mie parole. Probabilmente solo chi si è ritrovato a cadere più volte e ha visto che il più grande ostacolo era superare i propri limiti.
Ma il bello di essere umani è che la capacità di sbagliare è di tutti, ma pochi hanno l'umiltà di riconoscere gli errori e di imparare da essi. E io mi illudo di essere in quest'ultimo gruppo o almeno tento di farne parte, da brava idealista quale sono 😁
Anche se alcuni punti che avevo dimenticato mi solo stati chiariti da un mentore in gonnella. Ecco ancora una volta l'importanza, fondamentale, del confronto.
Perciò quel famoso mood destinato alla pellicceria aveva queste enormi mancanze che illustrerò qui di seguito:
-mancanza di concept
-mancanza di una tavola colori
-mancanza di descrizioni curate e strutturate con un filo "chiarificatore " (passatemo il termine anche se credo che non esista nella lingua italiana) all'interno del mood
-mancanza di una relazione che illustri in modo discorsivo ciò che il mood dovrebbe illustrare.
Eh già. Mancavano dei concetti cardine. A mia discolpa potrei disquisire con voi della mancanza di tempo..della fatica di conciliare due però allora diverse con cui ho lavorato..o la mancanza di obiettività che mi accecava. Ma dirò solamente che sono contenta di aver dimenticato quei colossi della progettazione. Eh già. Perché adesso scorrono nelle mie vene, fanno parte della mia struttura mentale, fanno parte della mia forma mentis.
Dunque la mia tesina è stata così caratterizzata da una prima parte in cui spiegavo che cosa fosse il concept, il target, (..) e una seconda parte in cui avevo elaborato un secondo moodboard focalizzati sulla pelliccia e l'evento delle olimpiadi invernali 2018 di cui vi ho parlato nei miei precedenti post.
La prima parte della mia tesina, vi annuncio in anteprima (questa volta veramente in anteprima) sarà raccolta in un ebook di gran lunga di qualità superiore al primo pubblicato. Sarà più completo e le immagini saranno create attraverso una tavoletta grafica. Il secondo migliore amico di una grafica del fashion dopo la categoria "strumenti tradizionali".
Vi invito a scrivermi per capire quali argomenti vi possano interessare così da approfondirne il capitolo o se avete piacere scoprire altre news sul mondo del fashion.
Mi piacerebbe capire anche quanti di voi sarebbero interessati a leggere qualcosina sul "mondo digitale nel fashion design".
Un caro abbraccio ed ecco anche una carrellata di immagini che posso condividere con voi! ( ahimè sono tagliate perché le pellicce non posso condividerle con voi, parola dei piano alti, ma i miei figurini si!🎉).
Non vi saranno presenti nemmeno alcune parti di approfondimento ma sono state estrapolate da un mio precedente post,
https://modalcolica.blogspot.it/2016/06/il-mondo-della-pelliccia.html
...perciò ecco qua!
Il concept del moodboard
Figurino ispirato alla Corea del Sud, paese ospitante delle olimpiadi
Ispirazione:
Italia
Ispirazione: UK
Ispirazione: Francia
Ispirazione: USA
Ispirazione: Germania