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venerdì 29 gennaio 2016

2.2: Siamo donne!


Ecco a voi il nuovo mood! 
Tema tutto tinto di rosa: le donne. 
Madames èt monsieur pour antipaste il y a:


Un urlo disperato di affermazione della nostra identità.  Chi siamo? Siamo lavoratrici, studentesse, madri, figlie, sorelle, zie, guerriere contro il tempo, martiri per pazienza, crocerossine innate votate al benessere sociale. 
Eppure se un uomo pensa alla donna, la sua immaginazione la dipinge solitamente nuda, sexy o con qualche completino e le tette grosse. Si, perché quando un uomo pensa ad una donna gli vengono in mente solo due cose: la madre e il seno. Insomma gli stessi pensieri che partorisce un neonato durante i primi mesi... 
Eppure ci sono alcune eccezioni. Il buon senso che c'è dentro di me mi ricorda arcigno le parole di un giovane che aveva fatto testimonianza lo scorso capodanno in un centro. Parlando del suo passato aveva detto che guardando una ragazza lui la sporcava con i suoi pensieri tutt'altro che nobili. Mentre adesso, dopo aver superato le prove che la vita gli aveva messo davanti, aveva capito le vere priorità della vita. I valori che animano il cuore dell'uomo. O almeno dovrebbero. E adesso nel guardar una ragazza lui la ammirava come creatura bella. Notava gli occhi sorridenti e la dolcezza con cui lei si relazionava con le altre persone. 
Ebbene, possibile che nel XXI secolo la dignità della donna sia rispettata solo da rare personalità? È vero che le stesse donne nella maggior parte delle volte strumentalizzano se stesse.  E io affogo nella consapevolezza che stia ritornando un Medioevo votato al cattivo gusto e alla scarnificazione della cultura e i suoi valori. 
Ma guardando indietro, ecco che rivedo i miei miti. 
Prima di tutto Jane Austen. La madrina  del romanzo è la mia eroina ottocentesca. 
Dolce, di animo sensibile, raffinata, ribelle, indomabile, amante e amata senza limiti ma sempre all'interno del decoro sociale  che ne conviene. 



Sobria ma estrosa:

Garbatamente aggressiva, pioniera della parità sessuale in una società maschilista:




Dolce e selvaggia, con una spiccata sensibilità e propensione al bello e all'amore. 



Successivamente Emmaline G. Pankhurst, suffragetta britannica con l'ardore che le scorreva nelle vene. Mento alto e spalle dritte. Sprezzante delle catene sociali che legavano i polsi delle donne, lei voleva il massimo della parità: il suffragio universale. Il diritto di voto per le donne è stato come essere riconosciute artefici di se stesse, cittadine che si interessano di ciò che capita nel mondo e capaci di esprimere le loro scelte. Esistere davanti alla legge e esserne attrici attive.  Ecco cosa voleva la nostra Emmaline. Libertà. Di scegliere. 


Elegante nei modi e pura nell'animo :

Pioniera dei diritti inalienabili che allora le donne dovettero conquistare duramente:


Una grintosa rebel, che guarda davanti a se:






Ed ecco arrivare la terza icona femminile, invece , della storia del novecento:

Anna Kuliscioff!

Madrina del partito socialista italiano, lei era animata da due desideri:  riduzione del divario tra classi sociali antitetiche e universalità dell'uomo al di la del suo status. 
Venne chiamata la fortuna del popolo per e dopo essersi laureata in medicina aveva iniziato a esercitare la sua professione a Milano. 










E per ultima ma non per importanza, eco a voi.. 

Amelia Earhart! La donna dei record!



Stile mascolino viso dolce e occhi che ti fissano dicendoti: " tu non lo sai, ma io c'è la farò!" 
Così da infermiera di guerra, casualmente fece un volo turistico in compagnia del padre, volando sopra Los Angeles. Un volo che le fu fatale perché fatalmente cambiò la sua vita!
Imparò a pilotare un veivolo e intraprese la carriera di pilota. Fu la prima donna a sorvolare in equipe l'oceano Atlatico!

Dinamica, guarda le sfide che le si presentano davanti con determinazione..



Accetta un ambiente maschile adattandosi ma senza perdere la sua personalità. Quasi simile a Madamoiselle Coco, per certi versi. 


A. E. Semplicemente. 


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